Ducati RT 450 ricambi e accessori


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Realizzata nel ‘70 per l'esigente mercato USA, circa un anno dopo la Ducati 450 “R/T” (road and track” ovvero strada e sentiero) è stata posta in vendita anche da noi dopo aver subito qualche necessaria “aggiunta”, quale l'impianto di illuminazione, il cruscotto degli strumenti e il silenziatore.

Bisogna subito precisare che la Ducati “R/T”, studiata e realizzata tenendo presenti le particolari esigenze delle gare americane tipo “Enduro”, non può essere considerata, e non lo è dalla stessa Casa costruttrice, una moto da regolarità o da cross, ma piuttosto uno “Scrambler” un po' più completa e potente: e proprio sotto questo aspetto va giudicato.


Ducati RT 450 ricambi e accessori

L'organo propulsore, fedele sia nell'impostazione tecnica che in quella estetica ai dettami della ormai classica scuola della Casa bolognese, rappresenta senza dubbio la nota maggiormente positiva della Ducati 450 “R/T”.
Si tratta di un monocilindrico quattro tempi con distribuzione monoalbero in testa, azionata da alberino con coppie coniche, e comando desmodromico delle valvole; ottimo nell'erogazione di potenza fin dai più bassi regimi è accredito di ben 36 CV a 6.500 giri/l'.
Buono pure il funzionamento del cambio, a cinque rapporti sempre in presa, comandato da leva singola sulla destra con la prima verso l'alto e le rimanenti marce verso il basso; non altrettanto positivo é purtroppo il giudizio riguardante la frizione, dimostratasi poco resistente alla fatica e agli inevitabili strapazzi derivanti da un pur non esasperato impiego fuoristradistico del mezzo.
Mettere in moto il motore non è certo una delle cose più semplici e richiede un po' di pratica specie per quel che riguarda l'appropriato uso del decompressore; è inoltre prudente, ogni qual volta si spegne il motore per una sosta più o meno lunga, ricordarsi di chiudere i due rubinetti della benzina e mettere in fase di compressione il pistone agendo sulla leve della messa in moto: si eviterà cosi che la benzina contenuta nel serbatoio vada a finire nel carter motore mescolandosi poi all'olio con le deleterie conseguenze facilmente intuibili.
Pur se nettamente migliore per quel che riguarda la maneggevolezza dello “Scrambler” con cui il fiorentino Walter Reggioli riuscì ad imporsi nel campionato italiano del 1966, la Ducati “R/T” denota subito di non digerire facilmente i tormentati percorsi delle nostre gare regolaristiche, poco adatti alla sua mole ed al suo peso eccessivi, a cui preferisce, trovandosi completamente a suo agio, gli sterrati veloci di stampo “enduristico”.
Bisogna quindi dare atto a Dall'Ara e soci di indubbie capacitä agonistiche per essere riusciti a primeggiare con la Ducati “R/T” nelle nostre gare regolaristiche e a non sfigurare neppure nella impegnativa “Sei Giorni Internazionale” svoltasi lo scorso anno in Inghilterra all'isola di Man.
Per l'impiego agonistico a quei livelli le Ducati “R/T” sono state modificate aumentando a 30 gradi l'inclinazione della forcella anteriore e sono state inoltre provviste di doppio silenziatore rialzato (una marmitta per parte) e di cavalletto centrale al posto di quello laterale a stampella poco adatto per le eventuali operazioni di sostituzione delle camere d'aria forate.


Ducati 450 R/T      
Vista di fronte e da tergo la Ducati 450 “R/T”  evidenzia la sua robusta struttura;
notare l’efficente forcella anteriore, una teleidraulica Marzocchi con steli da 35 mm,
il larghissimo manubrio rialzato e l’ampia confortevole sella.

Un po’ troppo sporgenti lateralmente risultano le pedane poggiapiedi e la marmitta
di scarico.

Ducati 450 R/T

Di facile lettura la strumentazione ancorata elasticamente alla testa della forcella;
di bel disegno il tondeggiante serbatoio del carburante ben raccordato alla sella:
nulla da eccepire sul piano estetico, mentre su quello pratico sarebbe stata preferibile una maggior rastremazione del serbatoio nella sua parte posteriore onde consentire al pilota una posizione di
guida più naturale senza costringerlo a tenere eccessivamente divaricate le gambe.

Ducati 450 R/T  Ducati 450 R/T

Di ottima fattura e funzionalità risultano le leve Verlicchi con attacchi a braccialetto, caratterizzate dalle regolamentari sfere di sicurezza alle estremità, da comodi registri manuali per la tensione dei cavi protetti da un efficace soffietto di gomma;
sotto la manopola sinistra trova posto la piccola leva d'azionamento del decompressore situato sul lato posteriore destro della testata del motore.

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Ducati 450 R/T
Ducati 450 R/T
Le manopole a “botticella”, pur efficaci nello smorzare
le vibrazioni del motore che inevitabilmente giungono al manubrio, non sono del tipo più idoneo per una moto da fuori-strada in quanto, causa l'eccessivo diametro,
tendono ad affaticare la mano ed i muscoli
dell'avambraccio.
Ottimo il comando del gas ad apertura semi-rapida.
Sul dorso cromato del grande faro, ancorato agli steli della forcella mediante due robusti attacchi, trovano posto, sulla sinistra, la chiave del contatto d'accensione (con a fianco relativa spia luminosa) e, al centro, nascosta dalla strumentazione, la levetta del commutatore dell'impianto d'illuminazione.
Il cruscottino portastrumenti
reca sulla sinistra il contagiri, scalato fino a 10.000 giri/1', e sulla destra il tachimetro. Il frenasterzo è a frizione, mentre su una moto di tal genere sarebbe forse stato preferibile un ammortizzatore idraulico.

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Ducati 450 R/T
La dotazione dei ferri non è fra le più ricche, e praticamente inutilizzabili sono le due striminzite leve per lo smontaggio dei grossi pneumatici artigliati; inoltre il libretto d'uso e manutenzione è in inglese.
Come ormai va generalizzandosi su tutte le moto da fuoristrada, anche la Ducati R/T ha il suo bravo portatarga in gomma.

Smontate le due bandine laterali portanumero, realizzate in ABS, si accede, sulla sinistra, alla batteria fissata elasticamente al telaio mediante una usuale fascetta di gomma; sul lato destro trova invece posto il grosso filtro dell'aria a cartuccia di tipo automobilistico raccordato al carburatore per mezzo di un manicotto in gomma il cui fissaggio però alla scatola del filtro risulta alquanto approssimativo.



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Ducati 450 R/T
Ducati 450 R/T
Il comando del cambio, a leva singola, si trova sul lato destro con la prima verso l'alto e le altre quattro marce verso il basso; notare inoltre il lungo leveraggio dell'asta di comando della frizione fuoriuscente dal carter motore: si ottiene così un funzionamento più morbido e una più veloce sostituzione del cavetto flessibile in caso di rottura. Sul lato sinistro è piazzata la leva di comando del freno posteriore; le pedane poggiapiedi sono ribaltabili obliquamente e tenute in posizione di “lavoro” da robuste molle.
La macchina viene consegnata con il solo cavalletto laterale a stampella, ma reca gli attacchi anche per quello centrale.
Ducati 450 R/T
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Sul lato destro del carter motore è situato
l' interruttore d’accensione protetto da un coperchietto in lamierino stampato dotato di
una efficiente guarnizione tubolare in gomma.
Per regolare il carico delle molle della frizione è sufficiente togliere il portellino ovale sul lato sinistro del carter motore.
In posizione di facile accesso trovasi il tappo
per il rifornimento dell’olio motore provvisto di funzionale astina con indici di minimo e
massimo livello.
Ducati 450 R/T

Ducati 450 R/T

Ducati 450 R/T

Il telaio della Ducati “R/T” è un doppia culla superiore
in tubi di rassicurante diametro; il motore ha funzione portante in quanto unisce nella parte inferiore il monotubo anteriore alla doppia culla triangolata posteriore.
A protezione dei sottocarter motore è montata una robusta piastra d’acciaio che avremmo preferito forata onde permettere l’evacuazione di eventuali depositi fangosi.

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Ducati 450 R/T
La “R/T”, in vista di una sua precipua destinazione al fuoristrada, viene corredata anche di una corona da 50 denti (da sostituire a quella “turistica” da 35) e del relativo spezzone di catena per il montaggio.

La ruota anteriore è provvista di un robusto mozzo in lega del diametro di 160 mm dotato di finte prese d’aria; pure in lega i cerchi Borrani su cui vengono montate coperture Pirelli tipo Spagna.

Ducati 450 R/T
Ducati 450 R/T
La marmitta d scarico è del tipo a finto tromboncino: buona per quel che concerne il rendimento ma non altrettanto si può dire per la sua sistemazione che è troppo esposta a “toccare” contro gli ostacoli della marcia fuoristrada.
Pressoché inutile la presenza dello striminzito carter catena di chiara estrazione turistica. Gli attacchi scatolati degli ammortizzatori, registrabili su tre posizioni di carico, consentono di scegliere a proprio piacimento, a seconda delle condizioni d’uso fra quattro diversi angoli d’inclinazione.
L’elegante architettura del motore, alcune parti interne ed un disegno che illustra chiaramente la famosa distribuzione desmodromica Ducati. Nei particolari fotografici, i due bilanceri e la molla per la valvola di scarico, la camera di scoppio col foro per la candela e quello per il decompressore, la coppia conica superiore, il robusto imbiellaggio col tappo a vite per lo spurgo delle impurità centrifugate attraverso apposite canalizzazioni verso l’esterno del volano e il pistone a cielo concavo con profonde incavature.

Ducati 450 R/T    Ducati 450 R/T
Ducati 450 R/T


La scarsa inclinazione della forcella, che comporta conseguentemente una eccessiva pesantezza dell'avantreno, e la marmitta di scarico bassa, che è soggetta ad urtare facilmente contro gli ostacoli naturali del terreno, sono infatti due delle principali remore della Ducati “R/T” nell'uso fuoristradistico.
La posizione di guida è buona solo per le persone di corporatura sopra la media in quanto l'altezza della pur comoda sella è notevole e tale da non consentire agli altri di mettere agevolmente i piedi in terra per risolvere quelle improvvise situazioni critiche cosi frequenti nella marcia fuoristradistica.
Abbastanza faticosa è la guida nei settori impegnativi sia per il peso del mezzo sia per il suo notevole interasse; solo su fondi fangosi le cose, in proporzione, migliorano in quanto grazie al buon tiro ai bassi regimi del motore e al grosso artigliato posteriore da 4,00' di sezione si ottiene una discreta trazione che permette di trarsi d'impaccio abbastanza agevolmente.
L'impianto frenante è all'altezza della situazione e forse fin anche esuberante per quel che riguarda il retrotreno; l'impermeabilità non è delle migliori e dopo eventuali guadi i freni hanno bisogno di essere azionati brutalmente fino al surriscaldamento per riacquistare la loro primitiva efficienza.
Alla alimentazione provvede un carburatore Dell'Orto UHB da 29 mm a vaschetta
concentrica che respira attraverso un funzionale filtro a cartuccia posto lateralmente sulla destra a cui è collegato da un soffietto in gomma il cui fissaggio non è pero molto efficiente.
L'accesso al carburatore per le abituali regolazioni o per la sostituzione del cavo di comando non è certo dei più pratici in quanto, pur smontando la protezione laterale portanumero, ci si trova a lavorare in uno spazio assai ristretto a contatto con i tubi del telaio e la scatola del filtro.

Non lasciatevi però impressionare da tutte queste nostre più o meno pignolesche osservazioni; la Ducati 450 “R/T” intesa come veicolo “Scrambler” ha tutte le carte in regola per svolgere un onesto servizio vivacizzato dalle ottime prestazioni del motore che grazie al comando desmodromico delle valvole è in grado di sopportare impunemente fuori-giri e sfarfallamenti, senza tristi conseguenze.


Michele Verrini

 

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